Dalla parte degli STUDENTI – Lockdown scolastico
La risposta è nella motivazione di chi vive il percorso scolastico, dalla parte dei ragazzi e delle ragazze.
Gli adolescenti, spesso, non vivono la mezza misura. Quando li ascolti parlare: o tutto o nulla.
E’ l’età che vuole vederci chiaro, o bianco o nero, non esiste la fascia dei grigi con tutte le sfumature.
Questo è il modo di vivere della lascia di età più “burrascosa della vita”. Esso porta ad atteggiamenti repentini, a volte irrazionali, a movimenti e atteggiamenti di “branco”, “ o sei dei nostri, oppure sei fuori”, colui/ e da annientare…
Nel periodo dell’adolescenza, l’atteggiamento non è prodotto della pacatezza, della maturità, delle azioni meditate.
Tutto al contrario. Essa è frutto di irruenza, vivacità, irrazionalità, naturalezza, immediatezza, modi che hanno a che vedere con l’energia stessa della giovane età,
Abbiamo a che fare con il/ la giovane che sta trovando la propria identità, sta cercando di crearsi una maschera per sopravvivere alle situazioni che non riesce a gestire.
Lo vediamo in grafologia, dalla scrittura, dalla firma che cambia. I giovani devono essere invitati a cercare la modalità migliore che li identifica, li rappresenta, anche attraverso la scrittura.
La personalità che sta maturando si esprime in vari modi.
lo vediamo nel segno grafico che passa dall’essere uguale in molti ragazzi ad allontanarsi dal modello del gruppo quando l’individuo inizia la ricerca di se stesso:
-chi sono io?
-come voglio che gli altri mi riconoscano?
-quale maschera devo costruire per apparire quello che non sono, ma che voglio apparire?
– perché voglio apparire diverso da quello che in realtà sono ?
Queste sono domande che l’adolescente, oggi, si pone sempre meno. Ma reagisce a questa necessità con la scelta di fare parte di un “branco” oppure di percorrere da solo una lunga strada in salita.
Chi fa questa scelta coraggiosa ha il rischio sicuro di diventare facilmente un bersaglio del branco.
A scuola si sopravvive se uno è veramente BRAVO scolasticamente : il secchione, oppure se è aiutato a gestire le situazioni che si vanno a formare quotidianamente.
La famiglia deve diventare un punto di riferimento, sempre, nella gestione del “TACIUTO”.
Come fanno allora i genitori ad accorgersi del “TACIUTO”?
Alcuni segnali arrivano: cambio di voti scolastici, cambio di alimentazione, cambio di atteggiamento, cambio di relazioni, cambio di abitudini extra scolastiche, cambio di umore, cambio di scrittura.
Questo anno scolastico è stato un anno che ha messo a dura prova studenti e famiglie.
Nel bene e nel male, il periodo di LOCKDOWN e la nuova situazione di continua precarietà sta mettendo a dura prova la formazione e preparazione dei nostri ragazzi/e, la loro capacità di recupero delle materie scolastiche, il recupero relazionale con gli insegnati e soprattutto, la gestione relazionale tra compagni di scuola.
I benefici scolastici del LOCKDOWN sono diversi:
- Possibilità di investire il tempo perso sui mezzi pubblici, per aumentare le ore di studio
- Possibilità di studiare con maggiore concentrazione, in ambito familiare, quando questo lo permette
- Possibilità di investire maggiore tempo per recuperare le materie che erano rimaste indietro, con voti insufficienti
- Recupero scolastico con lezioni on line
Dal punto di vista delle relazioni sociali:
il lato positivo del LOCKDOWN viene vissuto da tutte quelle famiglie che vivevano, insieme ai loro ragazzi, le difficoltà….. nel gestire situazioni di BULLISMO TRA RAGAZZI, PIU’O MENO MARCATO, di relazione tra studente e professore, difficoltà di relazioni all’interno della stessa classe…
Per tutti coloro che subiscono quotidianamente atteggiamenti vessatori, da” vecchio camaretismo militare”, per tutti colori che vivono stati di angoscia ogni giorno, nel tornare in aula, proprio per questi giovani, il lock down è stata una LIBERAZIONE. Un momento di autentico respiro. Un modo per ricominciare a vivere.
Quando si arriva ad avere situazioni simili, significa che, nel mondo della scuola, l’adulto ha sbagliato. E’ un fallimento per tutti!
Chiediamoci perché i nostri ragazzi sono più sereni a casa, ovviamente se l’ambiente familiare lo è? E poi..chiediamoci perché dal rientro a scuola, i nostri ragazzi non sono più sereni…cosa c’è che non va?
Facciamo a loro domande, parliamo con loro. Solo i nostri ragazzi possono darci delle risposte. NON lasciamoli soli.
La scuola ha dei doveri, la famiglia ne ha altri. Insieme si può dare una mano a crescere più sereni.
I danni del Lockdown:
per tutti coloro che vivono la scuola in modo positivo e, fortunatamente sono molti, interrompere le relazioni quotidiane ha innescato un senso di solitudine, uno sbandamento, un modo di vivere la solitudine senza sapersi ascoltare, nel silenzio dei propri pensieri.
I ragazzi cercano la compagnia, si cercano tra di loro, si sentono protetti dai propri pari, si sentono capiti, si sostengono, si criticano, si amano.
I ragazzi vivono gli uni degli altri, respirano la compagnia, la gioia che questa dona, si emozionano approfondendo la conoscenza del compagno di classe, dell’amico del cuore, diventano fedeli amici di avventura.
Bloccare tutto questo significa bloccare lo sviluppo affettivo, la crescita emotiva di un individuo fragile, ancora non consolidato.
I ragazzi DEVONO poter vivere la relazione scolastica, quotidianamente, in un ambiente idoneo e protetto.
I ragazzi DEVONO tornare a scuola. La lezione on line non basta, non è sufficiente, non colma il bisogno di socialità e interrelazione quotidiana.
Augurandoci che la scuola sia sempre più attenta alle necessità dei nostri figli e possa rispondere sempre più in modo attento e umano ai bisogni dei singoli, sproniamo i nostri ragazzi a condividere il più possibile anche con la famiglia, a volta presa da mille pensieri e non sufficientemente attenta ai repentini cambiamenti.