Nella vita di tutti i giorni siamo portati a creare delle stabilità, dei metodi di lavoro e delle abitudini che
regolano i ritmi della nostra vita quotidiana personale, familiare e lavorativa, senza pensare però che il
cambiamento esiste già come parte intrinseco dell’attimo “qui ed ora”.
Infatti, ogni momento è diverso dall’altro. Il passato non c’è più, il presente si muove su un asse che ha
elementi, circostanze e attimi diversi dal prima e il futuro non è ancora in atto.
Noi però percepiamo soltanto il cambiamento come “scossone”, l’evento più incisivo, quel momento che
ha fatto da spartiacque tra “la routine del prima” , tra il “consolidato” ed il dopo, quando qualcosa di
tangibile ha scombussolato l’abitudine e ha creato un momento di apnea nella nostre incertezze.
Il cambiamento spesso fa paura,
l’incertezza del domani, le domande tipiche del “sarò capace, all’altezza della situazione”, “ce la farò”, “saprò ricominciare” tutte domande lecite davanti ad un’incognita. Se accade subito, all’improvviso, il cambiamento può mettere paura.
Invece, se il cambiamento viene vissuto, a volte anche da noi sollecitato, allora esso diventa uno stimolo alrinnovo, all’avventura, alla ripartenza.
La STORIA ci insegna, che dal momento zero del cambiamento la rinascita equivale a VIGORE,
IMPAZIENZA, VELOCITA’, MENTI ILLUMINATE, CARISMA, VOGLIA DI FARE e molto altro.
La NATURA ci insegna, con l’esempio del cambio delle stagioni. Tra Autunno ed Inverno , la natura si
prepara al lungo letargo, alla semina, per arrivare al risveglio della Primavera che fa rinascere ogni cosa,
con lo splendore dei colori, la bellezza dei germogli, la freschezza dei profumi, la rinascita della vita in ogni cosa.
Fino alla maturazione in estate, alla massima espressione di consistenza, concretezza con il raccolto di
molte specie di frutta, verdura, erbacee.
Poi di nuovo la calma, l’autunno con l’espressione dei sui massimi colori ineguagliabili, in parallelo la calma della maturità di una persona, la fascia di età in cui si vive soddisfatti della famiglia, di ciò che si è creato negli anni, per arrivare all’inverno e poi tutto ricomincia.
Questo RITMO cadenzato è parte integrante della nostra vita, quindi anche il CAMBIAMENTO è parte
assoluto del “qui ed ora” . Se ci fermassimo a pensare e a coniugare cambiamento con rinnovamento, esso non ci farebbe poi così tanta paura.
I nuovi eventi che stanno toccando l’Umanità intera ci hanno dato lo “scossone” del cambiamento.
Il risultato ha trovato impreparate le Istituzioni, le strutture di livelli e competenze diverse, ha creato panico dell’Umanità mondiale. NON ci eravamo preparati a vivere un cambiamento, che toccasse da subito la nostra libertà, poi il lavoro, poi le relazioni ed infine la convivenza.
Gli scienziati ci insegnano da sempre che il cambiamento nelle varie ERE ha portato sconvolgimenti epocali, ma questo non è bastato a farci riflettere che da tempo non avevamo cambiamenti così incisivi e, che tutto sarebbe potuto succedere.
Eravamo sicuri e tranquilli del nostro vivere quotidiano, ormai consolidato.
La pandemia di questi anni ha scombussolato le nostre priorità.
Il cambiamento è epocale in ognuno di noi.
Il lavoro, che ci dà sostentamento è rimasto si, così importante, ma forse non così prioritario.
O meglio si cercano modi alternativi di viverlo.
Il cambiamento però è arrivato fino dentro nelle nostre case, agli affetti più cari, al nostro lavoro.
Ora ci siamo “risvegliati dal torpore” in cui la metodicità ci aveva un po’ addormentati.
Il cambiamento attuale ci ha RISVEGLIATI, resi più CONSAPEVOLI, e ci ha fatto dire: “nulla sarà più come
prima”.
Bene. Ben ritrovata consapevolezza.
Le menti di sono risvegliate per trovar soluzioni, il torpore è superato e nuova linfa vitale si muove nelle vene dell’Umanità, alla ricerca di una nuova stabilità che durerà fino al prossimo CAMBIAMENTO, cercato o improvviso.